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valle olona Sino alla fine di Febbraio, nel pieno della preparazione alla maratona di Milano, uscire e correre per sedici chilometri era la prassi mentre ora, privo di obiettivi a breve termine, una tale distanza assume il ruolo di quello che prima, nel fine settimana, era l'allenamento "importante", quello dove bisognava stare sulle gambe un cospicuo numero di minuti.
 
Come sempre due le alternative: raggiungere il parco incrementando il numero di giri al suo interno prima di invertire la rotta e ritornare a casa oppure optare per una sgambata sulla ciclopedonabile della Valle Olona, la lunga striscia immersa nel verde diventata da diversi anni teatro di tutti i miei lunghissimi pre-maratona dove, volendo, è possibile anche impegnare più di una salita a spezzare la monotonia del gesto.
 
Cielo velato, umido quanto basta e temperatura, almeno alla partenza, perfetta per correre.
Il garmin acceso solo per le statistiche finali, si va a sensazione come capita sempre più spesso. In spinta se le gambe me lo consentono, di conserva se invece non è giornata e valle olonanon ne vogliono sapere. Non faccio fatica, il sabato di riposo è servito e l'impressione è quella di tenere un ritmo discreto, impressione confermata da qualche piccola sbirciatina che saltuariamente, tocca confessare, capita di dare al gps.
 
Asfalto, sterrato e di nuovo asfalto con il giro di boa posizionato in cima ad uno strappo di poco più di un centinaio di metri che si fa sentire e che, come sempre, digerisco a fatica ma che, questa volta, non lascia strascichi.
 
Il ritorno non differisce molto dalla prima parte del giro e il comprensibile calo ipotizzato alla partenza, nella ultima parte sembra non esserci. Sto bene e anche se stanco ho la netta sensazione che non sta andando male. Affatto. Sensazione poi confermata, una volta arrivato a destinazione, da quanto visualizzato dal fedele gps.
 
Fossero tutte così le mie uscite .....






#roadTo - ultimo lungo
O meglio ci dovrei essere. Arrivato a questo punto il più è fatto. 
Ultimo lungo a venti giorni dalla distanza regina e ultima possibilità per saggiare lo stato di forma raggiunto.  

31km e spicci per un totale di  due ore e  quarantasei minuti sulle gambe. meglio del precedente ma non ancora come desiderato alla vigilia. 

Il percorso è piuttosto impegnativo e gli ultimi chilometri li ho sofferti un po più del preventivato ma contrariamente alla volta  precedente mi è sembrato piu un problema di "benzina".

Ma se da questi chilometri avrei dovuto ottenere delle risposte certe allora non ci siamo. I dubbi della vigilia sono rimasti tali e nonostante l'impegno di questi mesi il timore di non aver fatto abbastanza mi accompagnerà  per tutti i restanti  giorni.

Accontentiamoci
over trenta valle olona
A distanza di quindici giorni è  di nuovo tempo di provare ad allungare. Le settimane passano sempre più in fretta e cercare di portare a casa quanto preventivato comincia a diventare tassativo. 

Solita sveglia da sabato e prima delle otto in strada pronto a macinare chilometri sotto un cielo grigio che fortunatamente sembra tenere.

Senza troppa convinzione sul percorso da affrontare opto per quello più semplice pronto a cambiare idea in corso d'opera. 

Le gambe sembrano rispondere bene sin da subito e con il passare dei chilometri aumenta la convinzione di aver trovato il classico giorno in cui si può osare.

E allora non può che essere la ciclopedonabile della Valle Olona la destinazione dove passare il  successivo paio d'ore. 

Qualcuno in Mtb, diversi a camminare e a correre a soprattutto nessuna macchina a cui dover  prestare attenzione. 

Il ritmo non è quello dei giorni migliori ma è costante per buona parte del giro sino ai menosei quando un po' di stanchezza e gli strappi del percorso si fanno sentire. Ma il più è fatto è la consapevolezza di aver quasi archiviato anche il secondo appuntamento con una distanza impegnativa non può che essere ulteriore stimolo. 
  
Trentuno e sette in due e quarantasette.
A me piace
ventisei chilometri
Si comincia a fare sul serio. Non che sino adesso sia stata una passeggiata ma il primo lungo sancisce la fine della fase di crescita e l'inizio di quella di rifinitura come cita la tabella che sto seguendo. 

Il programma  ne prevede trenta che, con i ritmi che attualmente mi posso permettere, dovrebbero corrispondere a oltre due ore e mezza sulle gambe, 

Alla mia portata ? Forse, ma il "failed" del giovedì è più di un campanello d'allarme. Esclusa la ciclopedonabile della Valle Olona, che con i suoi strappi potrebbe lasciarmi "a piedi" ben prima del previsto, opto per il vecchio giro: dieci da una parte, dieci dall'altra e il resto a piacere. 

Trenta chilometri il desiderato,  sopra il venticinque il risultato minimo da portare a casa e poco dopo le sette si parte. 

La voglia c'è, le gambe pure e con il navigatore sui 5eSpicci passano minuti e chilometri senza troppa difficoltà. Difficoltà che si palesato solo dopo aver oltrepassato le due ore di corsa. 

Inutile insistere, la benzina sta per terminare e continuare in queste condizioni  sarebbe  controproducente: poco più di  ventisei chilometri in due ore e quindici. 

Questa è la realtà, tocca accontentarsi. 
lungo - 32.2
Di tutta la preparazione per una maratona il lungo, apparentemente, è quello che meno desta preoccupazioni soppiantato dal medio che, dopo l'avvenuta riappacificazione con le ripetute, è il "lavoro" che attualmente non riesco proprio a digerire.

Ma meno preoccupazioni non significa non averne del tutto perchè è un attimo, e non sarebbe nemmeno la prima volta, decidere a chilometri da casa di abortire anzitempo la fatica. Cena sbagliata, un po' di stanchezza, qualche grado di temperatura in più, tutta una serie di variabili da tenere in considerazione. Se poi ci si mette anche il pensiero di una caviglia tornata a destare preoccupazioni il quadro che si prospetta alla vigilia dell'ultimo lungo non è poi così rassicurante.

Primi chilometri in zona per "sentire" se i tendini hanno qualcosa da obiettare e il resto, come da programma, sulla lunga striscia di verde che costeggia il fiume Olona.

Sono stanco, o forse più semplicemente, non è giornata. Le gambe girano ma non ne vogliono sapere di spingere come dovrebbero. 

E allora di necessità virtù. 
Lenti ma tutti e trentadue, quello che davvero conta è averlo portarlo a casa.
Primo lungo
Terminata la settimana di scarico si ricomincia a fare sul serio con il primo  dei quattro lunghi previsti dalla tabella da portare a casa a 4e41. 

Vabbè diciamo che mi sono semplicemente accontentato di portarlo a casa.

Da quando ho preso la buona abitudine di correre i lunghi in Valle Olona certe medie me le posso dimenticare. Perchè non è piatta e gli otto "strappi" che si incontrano lungo il tragitto lasciano il segno: dai tre a cinquecento metri con pendenze però, di tutto rispetto. Il percorso è piuttosto impegnativo ma immerso nel verde e sfruttando la ciclopedonabile per più della metà del tempo l'unica preoccupazione è quella di riuscire a non farsi investire da quelli in "muntanbici" spesso impegnati nel record dell'ora.

Solita sveglia a orario da ufficio e poco prima delle sette già in strada pronto a macinare chilometri perchè siamo pur sempre in estate e affrontare gli ultimi dieci, dodici chilometri con il sole a picco sul capoccione non è di certo tra le mie priorità. Pochi i runners ancora meno quelli in bici con un copione che rimane inalterato almeno  per una buona mezz'ora prima di tornare ad assumere, nonostante le ferie, il tipico aspetto di una normalissima domenica in "valle".

Poco più di 31 km in poco meno di 157 minuti e la certezza che, come tutte le prime volte, nel pomeriggio la deambulazione sarà alquanto difficoltosa.
preparazione maratona - 27.36
Tocca fare sul serio. Arrivati a questo punto non si scherza più. Piove. Le previsioni danno acqua per tutto il fine settimana e quindi, come dice il detto, tolto il dente tolto il dolore. 

Obiettivo 30k in Valle Olona ma considerato percorso e clima ci si può accontentare anche di qualcuno in meno.

Odio correre con la pioggia. Non mi piace proprio. D'inverno ancor di più con abbigliamento e scarpe che con il passare dei chilometri diventano enormi zavorre.

Sabato ore 9 e 10 si parte. Ancora non piove ma il colore delle nubi lascia davvero pochi dubbi a riguardo. Giusto qualche minuto di vana illusione e comincia a piovere. Correre in Valle Olona mi piace. Una lunga ciclabile quasi interamente asfaltata dove, al riparo dal traffico, ci si può fare di tutto. Lunghi, ripetute e persino strappi da 5/600 metri di salite con pendenze di tutto rispetto. 
E poi è ben frequentata.... Di Domenica. Se invece è Sabato e diluvia gli incontri si possono contare sulla punta delle dita. Impossibile non pensarci: e se mi capita qualcosa ?. Io poi che di correre con il cellulare non ne voglio proprio sapere.

Il passo è da crociera. Come sempre il primo lungo è un'incognita. Forse è un mio limite ma non riesco mai a capire quanto si possa osare e allora mi comporto di conseguenza. Quello che conta e portare a casa il compitino. E allora, nel momento che decido di farmi uno sconto, sono consapevole che, per oggi, un ventisette può essere più che sufficiente. 
Ma solo per oggi
Andato
E anche l'ultimo, o forse sarebbe più onesto dire il secondo, è andato. Pronto ? Assolutamente no. Diciamo che ho la coscienza un po' più pulita. Infortunio, influenza e antibiotici, ricaduta e nuova scorpacciata di medicine e a una decina di giorni dall'appuntamento con la città eterna ho dovuto giocoforza accettare l'idea di annullare tutto. E i ventuno portati in qualche maniera a casa sabato hanno solo contribuito a certificare che, probabilmente, non sarei nemmeno arrivato all'Olimpico rendendo la decisione presa un po' meno amara. Diverso il discorso di oggi. Sempre tanta fatica e un passo neanche lontanamente vicino alle aspettative riposte all'inizio di questa preparazione. Ma almeno non sono stato costretto a chiudere anzitempo la fatica come successo agli inizi del mese.
E ora ? Stramilano, una settimana di carico e poi non resta che attendere il responso.
In ogni caso, sarà un successo
31.23
Continuo a fare fatica a capire quelli che riescono a trovare qualcosa di bello nel correre sotto la pioggia. Annunciata da giorni si è puntualmente materializzata nel momento in cui sono sceso in strada con un sincronismo da orologio svizzero. Qualche attimo per lo stretching e, anche questa volta, si parte con la solita e collaudata condotta dettata dall'attuale stato di forma: a sensazione. Nessun obiettivo, nessun tempo da rispettare. In questo momento osare certi ritmi e per così tanto tempo non me lo posso ancora permettere. Buoni i primi due terzi, meno gli ultimi dieci chilometri con le gambe appesantite e incapaci di spingere. Due e trentotto sotto una fastidiosissima pioggia dal primo all'ultimo metro. Ci si accontenta.
trentaquattro
E anche questo è andato.... bene. Ore otto, cielo grigio e pioggia pronta per rallegrare le mie due ore e mezza in strada. Voglia, ad essere sinceri, non molta ma arrivati alla fine dell'undicesima settimana sarebbe da stupidi darla vinta al meteo. E quindi in compagnia del fedele lettore mp3 (rispolverato solo in occasione dei lunghi) pronto all'ennesimo compitino. Obiettivo quattroequaranta cercando, se ancora ce n'è, di forzare poi il ritmo negli ultimi chilometri.
E a giudicare del risultato mi sembra di poter dire: missione compiuta.
ultimo lungo
E anche l'ultimo lungo me lo sono messo alle spalle. Un pensiero in meno. Non ci posso far niente, per me, è il "lavoro" più difficile. Ho sempre il timore di incappare in una giornata storta e di non riuscire a portare a termine quanto preventivato. Trentadue chilometri da fare in progressione partendo da quattro e quaranta e arrivando (quasi) al ritmo da tenere in gara. Obiettivo miseramente fallito appena dieci giorni fa.
Otto.trentasette e con i "Depeche Mode - live in Barcellona" nelle orecchie si parte. L'aria è frizzante, il cielo è coperto ma il sole, a breve, dovrebbe far capolino. Le gambe girano e le nuove SNova Glide 6 fanno (ottimamente) il loro "sporco" lavoro. I chilometri passano e i timori della vigilia lasciano spazio alla consapevolezza che, almeno per oggi, il termine "Failed" non è contemplato. Primo terzo chiuso in quarantotto alto, secondo appena sotto i quarantotto e terzo appena sotto i quarantacinque. Per quel che mi riguarda, proprio un gran bel lungo.
32.73
Mi sono tolto un pensiero o forse sarebbe meglio dire un peso. Anche l'ultimo "lavoro" impegnativo lo si può considerare archiviato. Di anni, da quando ho incominciato con questa passione,  ne sono passati dieci ma l'approccio verso questo tipo di allenamento, vista anche l'esperienza (soprattutto) recente, è rimasto immutato: si parte parte sempre con il timore di dover abbandonare anzitempo la prova. Solito giro in Valle Olona. Casa, Kapuziner e ritorno. Quattordici chilometri l'andata, quindici il ritorno e il resto, finchè ce n'è, sotto casa. E nella più classica delle giornate autunnali non potevo "fallire". Non ci sarebbe stata nemmeno la scusa del caldo a giustificare un mesto ritorno "a piedi". Andata con un ritmo prossimo ai 4'e 40" e il ritorno in spinta andando a sensazione senza, volutamente, l'aiuto del gps. Trentadue chilometri abbondanti archiviati in due ore e ventisette.
A me 'sto lungo è proprio piaciuto.
Failed
Quattro uscite particolarmente soddisfacenti per una cinquantina di chilometri e, per chiudere degnamente la settimana, il lungo da 29 in programma, come spesso accade, al sabato con il solito e colaudato giro in Valle Olona. Casa, Kapuziner e ritorno lontano dal traffico con l'andata a passo turistico e il ritorno da fare in progressione. Sveglia ad un orario decente e poco dopo le otto in strada per svolgere il compitino assegnato.Un paio di chilometri per dare anche alle gambe il tempo di svegliarsi e, una volta raggiunta la ciclopedonabile, cerco, senza riuscirci, di imposrare un ritmo prossimo ai 4' e 50". Prime avvisaglie di quello che mi toccherà da lì a una cinquantina di minuti. Giro di boa appena sotto i 70 minuti e, come da programma, deciso cambio di ritmo che riesco a mantenere per soli sei chilometri prima di dover nuovamente alzare il piede dall'acceleratore e tornare su ritmi più blandi. 
Failed
Altri quattromila metri e, complice il gran caldo, decido che non è giornata. Inutile continuare a soffrire dimenticando che, per tornare a casa, i chilometri mancanti li devo comunque fare. Un'altra ora sulle gambe e parecchia rabbia da smaltire per non essere riuscito a completare quanto preventivato.
E oggi in una sorta di espiazione da compiere di nuovo in Valle Olona. Solito paio di chilometri per portare in temperatura le gambe e poi in progressione sino al chilometro ventidue. Altri tre e rotti per tornare a casa e fatica chiusa in un'ora e cinquantotto. #Tantaroba
Dopo la (nuova) breve parentesi sulla Riviera Romagnola, dove mi sono limitato a tranquille uscite per limitare i danni provocati dalla cucina locale, si torna a fare sul serio riprendendo il discorso (leggi tabella) dallo stesso punto in cui l'avevo interrotto. E approfittando della seconda settimana di chiusura mi sono anche potuto permettere, in un paio di occasioni, orari da fine settimana. Cinque uscite su strada per (quasi)ottanta chilometri e, considerato che sono pur sempre in ferie, una capatina in piscina per un 3x500 in vasca olimpica. Ripetute corte, lunghe e anche in salita, un progressivo e, per concludere degnamente la settimana, un lungo in Valle Olona da29km in poco più due ore e 15'. L'ultimo fine settimana di Ottobre sembra ancora tanto lontano ma il conto alla rovescia continua impietosamente a compiere il proprio dovere con il '5' che già bussa prepotentemente alla porta.
Nel frattempo cerco di attrezzarmi.
Primo lungo della nuova stagione portato a casa con tanta fatica ma con altrettanta soddisfazione. Dura come sempre. E non solo perchè siamo ancora in Agosto. Due ore e otto minuti sulle gambe come non succedeva da mesi. Solita partenza con gli arti inferiori che non ne vogliono proprio sapere di rispondere agli stimoli che dovrebbero arrivare dai pochi neuroni sani rimsti e tanta voglia di invertire la marcia destinazione letto.Ormai me ne sono fatto una ragione. Ad agosto è cosi. Sicuramente il caldo che non aiuta e le uniche ore in cui si riesce a riposare bene sono proprio quelle in cui la sveglia, anche nel giorno in cui si potrebbe dormire qualche ora in più, compie impetosamente il proprio dovere. L'importante è superare il primo chilometro e una volta portato le gambe in temperatura le strane "tentazioni" lasciano spazio a ben altri pensieri. Passo da turista sino al giro di boa, sette chilometri in progressione con una media di 4' e 24" e ultimi sei a 4' e 45". Ancora lontano dalla forma migliore, ma come inizio non misembra affatto male.
Se dovessi limitarmi all'esito del lungo potrei serenamente affermare che alle spalle, oltre all'influenza, mi sono lasciato anche lo stato di forma che faticosamente stavo cercando di trovare.
Poco più di trentun chilometri in due ore e trentatre non è esattamente il risultato che, a poco più di un mese dal primo appuntamento dell'anno con la distanza regina, avrei voluto portare a casa.  Stanchezza ? Forse. E, tra tutte le possibili cause, sarebbe anche quella più auspicabile considerato che, dall'inizio di questo mese, sono uscito a correre sette volte in nove giorni. E ora, a complicare le cose, ci si mette pure il meteo con, a detta di tutte le televisioni, la "più forte nevicata" di questo inverno giunto ormai al giro di boa.
Preoccupato ? Assolutamente no. 
Approfitto dell'orario flessibile, esco presto e, neve o non neve, i miei chilometri me li "sparo". Del resto non mancano che tre settimane di carico, un paio di pettorali da appuntare e poi le più belle settimane di ogni preparazione: le ultime due.
Trentadue chilometri e sei in due ore e trentaquattro. Il peggior ultimo lungo da sei anni a questa parte. Stanco ? Forse, o almeno ci spero. Con le ultime due settimane, dal punto di vista lavorativo, molto intense riuscire ad incastrare anche le corse è stato un po' più complicato del solito. E se considero anche la solita influenza da cambio di stagione e la tre giorni in terra bavarese a base alcolica allora potrebbe davvero trattarsi di semplice stanchezza. Intanto per non sbagliare domani riposo. E domenica si vedrà. 
La deejayten non aspetta.
Libero
È come una liberazione. Archiviato anche l'ultimo lungo non resta che attendere pazientemente il passare di queste tre ultime settimane consapevole di essere riuscito, compatibilmente con gli altri impegni, a fare quanto di meglio per affrontare la prossima "quarantadue" nel migliore dei modi. 
Altri novanta chilometri, in questi ultimi sette giorni, ad arricchire il contatore e la soddisfazione di aver portato brillantemente a casa due ore e ventisei di corsa senza particolare problemi. 
E ora, se ne ho voglia, un'altra "seratina" ripetute, una mezza tirata domenica prossima e poi, finalmente, posso dire di aver concluso anche questa preparazione. 
Roma, arrivo!
Succede.....
... di iscriversi ad una gara, prenotare l'albergo, il ristorante e poi per un contrattempo salta tutto.
E siamo a tre. E mentre per le prime due volte si trattava di problemi decisamente più seri, questa volta, fortunatamente, niente di grave.
Volendo avrei anche potuto puntare la sveglia all'alba e in un paio d'ore raggiungere tranquillamente Bologna, ma sinceramente  non me la sono sentita.
E allora niente di meglio che tornare nuovamente sulla ciclopedonabile della Valle Olona per "spararsi" un bel paio d'ore di corsa, giusto per non perdere l'abitudine.
Sveglia ad un orario decente, vestizione, un occhio alla maratona in svolgimento a Daegu e intorno alle 8 in strada in attesa che il garmin agganci i satelliti.
Cielo coperto e un alto tasso di umidità non aiutano di certo ma almeno la voglia sembra non mancare e per portare a casa quanto preventivato è già qualcosa. Incontrare poi, sulla stessa strada, anche un discreto numero di runners non può che rendere meno grigia una domenica che sa tanto di autunno.
Due ore e quindici minuti per portare a casa più di ventotto chilometri. Non brillantissimo ma per ora, va bene così.
Finita
E questa volta per davvero. Tre di settimane di chiusura aziendale volate e da domani si torna alla solita vita.
Armato delle migliori intenzioni, dopo aver dedicato le prime due settimane alla "manutenzione" della casa, mi ero ripromesso di approfittare del tempo rimasto per recuperare i "debiti formativi" accumulati nei primi giorni del mese cercando di aumentare uscite e chilometri.
Peccato non aver fatto i conti con l'oste. In Agosto, una settimana come quella appena passata, io non riesco a ricordarla.
Uscire alle 6 e 30 ed essere già completamente fradici già dopo pochi minuti di corsa, per quel che mi riguarda, non sono certo le condizioni migliori per mettere chilometri sulle gambe. E dormire, nonostante la finestra spalancata, in una "piccola sauna" probabilmente non aiuta. Stanco ma soprattutto svogliato.
Non che correre appena sveglio mi abbia mai entusiasmato, ma escluso il periodo invernale, la cosa non mi è mai pesata più di tanto. Eppure mai fatta cosi tanta fatica ad ingranare come nei giorni appena passati.
Quasi da non credere, invece, il piacere provato per la sensazione di "freddo" patita stamattina nei primi chilometri del lungo rimandato fin troppe volte. Oltre due ore ad una media più che soddisfacente.
Visti i precedenti, non pensavo di esserne ancora capace.