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Piccolo Stelvio, 6x1000
Giro di boa, otto settimane all'appuntamento con la maratona di primavera e una preparazione che entra nel vivo.

Sessioni più impegnative, due lunghi già in archivio e dopo, averlo rimandato per un paio di settimane, l'appuntamento con le salite lunghe da 1000 in programma alla fine della prina parte di tabella. E per farle tocca spostarsi in macchina. Sveglia a orario comodo e in una mezz'oretta sono pronto a svolgere il compitino in una splendida ma freddissima  giornata di sole.

Un migliaio di metri di riscaldamento (lo so, sono pochini) e una volta arrivato all'altezza del ponte medievale si va ad iniziare: 6 tornanti, un breve falsopiano prima della mazzata finale del tratto ribattezzato "caramamma". Il tutto da ripetere sei volte sotto lo sguardo incuriosito di automobilisti (pochi), ciclisti e pedoni incrociati durante la fatica.
Sei minuti e spicci a salire, altrettanti a scendere e una irresistibile voglia di mollare tutto che mi accompagna per tutta la prima "scalata".

Ma ormai sono qui e tanto vale portare a termine il compito nel migliore dei modi.

Altre cinque, ne mancano solo cinque.

Salite corte 12x150
Quattro mesi, poco più di sedici settimane e sarà di nuovo maratona. O meglio questo sarebbe il desiderio perché, visto come è andata a finire anche questa volta con la maratona di Firenze (saltata per la seconda volta consecutiva), non lo posso dare per scontato. 

Quattro uscite di qualità a settimana con un numero di chilometri crescente e una progressione che, teoricamente, dovrebbe portarmi a superare di poco le quattro cifre. 

Una tabella da seguire (o nella peggiore delle ipotesi da interpretare) per arrivare in primavera tirato a lucido e in grado di affrontare per la trentacinquesima volta la distanza regina.

Salite, ripetute, il medio e più avanti i lunghi. Non ci si farà mancare niente.

Salute permettendo.

Preparazione XVIII run rome the marathon
E con questi ultimi chilometri anche questo lungo viaggio si può considerare concluso. Quello che dovevo fare, anche se con qualche licenza "poetica", l''ho fatto.  Un percorso iniziato con le ripetute corte nella settimana della maratona di Firenze e terminato alla vigilia di una primavera che, non volendo aspettare la data canonica, si e già palesata da giorni.

Qualche immancabile libera interpretazione (leggi no medio) ma nella sostanza ho portato a casa quanto prescritto dalla tabella che seguo da anni. Soddisfatto ? Abbastanza. Perché, a voler fare le pulci, all'appello mancano una sessantina di chilometri persi  a cavallo del nuovo anno quando, potendo approfittare della chiusura aziendale, avrei sicuramente potuto fate di più.
Ripetute come se non ci fosse un domani, salite, addirittura un lungo in più dei canonici quattro e una mezza portata brillantemente a casa a quattro settimane dalla maratona.
Aspettative ? Finirla. Semplicemente finirla correndo, possibilmente, dal primo all'ultimo metro perché i giorni ad inseguire il cronometro sono passati da tempo e le mie soddisfazioni me le sono tolte.
E se poi, quella maledetta banbelletta, evitasse nuovamente di palesarsi  sarei la persona più felice di questo mondo.
Non chiedo molto, o no ?
Due mesi
Per la precisione cinquantanove giorni all'appuntamento di primavera. Sono al giro di boa. 

Le giornate si allungano e tempo un paio di settimane si potrà  (almeno) iniziare con la luce. 

La preparazione tra alti e bassi procede ma dopo le prime 4 settimane andate al di là di ogni più rosea aspettativa la seconda metà, a parte il primo lungo archiviato dignitosamente, ha visto in agenda un paio di "failed" e qualche "skipped" (leggi medio) di troppo. 

Anni fa, quando l'unico obiettivo era il tempo, ne avrei fatto una malattia ora invece tendo a prenderla con filosofia pensando solo che quello che davvero conta è arrivare sui Fori Imperiali con una condizione che mi permetta, bandelletta permettendo, di finire la distanza regina correndo  dal primo all'ultimo metro.

Chiedo troppo ?
Ri-proviamoci - roadTo Rome
Metabolizzata la delusione per aver dovuto rinunciare alla quarantadue di Firenze è ora di cominciare a pensare al nuovo anno e alla maratona della città eterna. 

Quattro mesi a macinare chilometri per arrivare a una condizione che mi possa permettere di correre dal primo all'ultimo metro. 

Anni fa si correva contro il crono, ora  vista l'età, mi accontento di correre perché, visti i precedenti, riuscire ad essere sui Fori Imperiali Domenica 19 Marzo sarebbe già un grande successo.

Sedici settimane, 4 allenamenti (prevalentemente di qualità) a settimane con un numero di chilometri che si incrementa ad ogni uscita.

L'obiettivo sembra ancora lontano ma  come sempre,  l'ultima domenica dell'inverno che sta per arrivare è molto più vicina di quanto si possa pensare.

La strada per arrivare a Roma la conosco,  devo solo (per)correrla.
Anche quest'anno la Firenzemarathon .....
Continua il mio rapporto difficile con la distanza regina se questa è in programma nel granducato. Dopo essere stato costretto al ritiro nel 2018  all'ingresso dello stadio Franchi  da una bandelletta decisa a diventare protagonista, è il covid che prepotentemente si prende il ruolo da primattore.

Positivo dopo un ultimo lungo fine settimana da turista alla fine di settembre riesco a tornare libero solo dopo una decina di giorni. Non corro da due settimane e anche se non sembra che ci siano strascichi decido per una ripresa prudente che comunque mi permette di arrivare in breve ad una autonomia sufficiente ad affrontare i 14 ponti finali della nuova Venice Half Marathon  senza dover recitare il rosario.

Chiamo il centro medico per rifare la visita di idoneità sospesa dopo la positività e scopro che devo attendere 15 giorni dalla guarigione prima di poterla effettuare e avendo più di 50 anni devo fare pure il test da sforzo. Niente mezza in calendario 2 giorni prima (-40 euro) e altri 142 euro di visite.

Quaranta giorni alla distanza regina ma ce la posso ancora fare. E in un clima da fine estate il primo lungo da 28 km me lo conferma. Comincio a crederci davvero. Ne restano due, solo (si fa per dire) due.

Alzo l'asticella e punto allo step successivo: obiettivo 32k. Solita ora, solito percorso e ancora uno splendido sole ad accompagnarmi ma questa volta con una temperatura compatibile con il periodo.

Provo a non fare il fenomeno e cerco di mantenere un'andatura che mi possa permettere di arrivare alla distanza preventivata. I chilometri passano mentre mi godo il panorama e incurante delle possibili conseguenza decido di inserire le medesime salite dei giorni "migliori". Niente di trascendentale ma evidentemente ancora "troppo salite" per la mia attuale condizione.

Inutile insistete: al ventiduesimo assieme alla benzina terminano anche le speranze di presentarsi sulla linea di partenza tra Duomo e Battistero.

Impensabile poter affrontare la distanza doppia in queste condizioni devo arrendermi all'evidenza: in questo momento mi posso permettete solo una mezza e che a Firenze non è comunque prevista. Quindi, di nuovo, la Firenzemarathon la si finisce l'anno prossimo.  

Aggiungo al conto pure le spese di segreteria per spostare l'iscrizione al 2023 e si arriva a 202 euro. Un po' cara 'sta semplice influenza, vero ?
Quattro settimane
Al termine delle prime quattro settimane di preparazione quanto visualizzato da Connect, non può lasciarmi soddisdatto in termini di chilometri, numeri ma soprattutto qualità delle uscite. 

Rispetto a 8 mesi fa mancano due  progressivi, 4 medi e almeno una cinquantina di chilometri a ridosso di Ferragosto. 

Il caldo l'ha sicuramente fatta da padrona ma alla fine si torna sempre al nocciolo della questione: non mi piace correre appena sveglio. Lo faccio, quando lavoravo a due trenord di distanza addirittura alle 5, ma in settimana  continuo a preferire la sera quando posso permettermi di fare le cose con calma senza l'assillo di dover terminare entro un tempo limite che mi permetta di fare doccia e colazione prima di iniziare a lavorare. 

Ma forse sono solo delle scuse perché poi, una volta in strada, non mi tiro imdietro. Quasi mai. 

Vabbè diciamo che a 'sto giro con i quasi ho esagerato un po'.



Salite brevi 12x150
Sedici settimane (più una di scarico) sono le settimane che mancano all'appuntamento con la distanza regina e come da tradizione tocca alle salite brevi aprire le danze. 

A quattro mesi dall'ultimo pettorale è finalmente arrivato il momento di dare un senso alla sveglia puntata alle 6 anche nei giorni in cui se ne potrebbe fare a meno. 

Perché senza obiettivi nel breve periodo in questi mesi me la sono potuta prendere comoda come non accadeva da anni: dieci/dodici chilometri al ritmo dettato dalle condizioni climatiche e con una continuità che, causa acciacchi vari, avevo dimenticato di potermi permettere.

Sedici settimane per arrivare tirato a lucido sulla start line posta, a meno di novità, tra Duomo e Battistero.  Sedici settimane e un migliaio di chilometri che comunque potrebbero non garantirmi la medaglia da finisher. 

Non cerco di mettere le mani avanti ma è una possibilità che devo prendere in considerazione: perché quando la bandelletta decide di diventare protagonista tocca fare di necessità virtù. 

E se in una calda domenica di fine Marzo mi sono potuto permettere il lusso di impiegare 53 minuti per percorrere gli ultimi 7 chilometri, dovessi ritrovare le medesime condizioni climatiche di quattro anni fa sarà difficile riuscire a portare a casa il risultato.

Vabbè non facciamoci la testa prima del tempo che ho una maratona da preparare.

preparazione run rome the marathon
Finita. Anche questo lungo viaggio, iniziato negli ultimi giorni di Novembre, è arrivato al capolinea. Tre chilometri oltre la soglia dei mille (sono andato a controllare non la raggiungevo da anni) per un totale di ottantatre ore sulle gambe. 

Stanco ? Molto, perchè alla quantità ho aggiunto tanta quantità seguendo (quasi) alla lettera quanto indicato in tabella e concedendomi degli sconti solo nell'ultimo mese. Questa volta non mi sono fatto mancare nulla compreso il "3x5000" che non portavo a casa da tempo immemore.

Niente a che vedere con la preparazione del 2014 (mai andare a riguardare le vecchie cose, c'è solo da farsi del male) ma, considerata età ed acciacchi, non posso che essere soddisfatto di quanto fatto e del percorso che mi ha portato alla vigilia della mia trentaquattresima volta sulla linea di partenza di una maratona. 

Obiettivi ? Solo due: finirla correndo dal primo all'ultimo metro e possibilmente con un tempo finale migliore di quello realizzato 5 mesi fa a Venezia. 

Non mi sembra di chiedere la luna.

Trentapunto07
E come da programma tocca incominciare ad alzare l'asticella incrementando chilometri e minuti, in parole povere è giunto il momento del primo dei quattro lunghi previsti.

Un appuntamento che, nonostante l'esperienza,  è ancora  fonte di preoccupazioni per una possibile, e nemmeno troppo remota, debacle.

Fa ancora freddo ma con le previsioni che danno  temperature gradevoli nel corso della mattinata posso anche  permettermi  un abbigliamento più leggero.

Sulla ciclopedanabile non c'è ancora traffico e gli incroci con altre persone intente nel medesimo "passarempo" si contano sulla punta delle dita.  Una quindicina di chilometri in un senso e altrettanti dopo il giro di boa sulla via di casa. Nel  mezzo tutte le salite-lle caratteristiche della  Valle Olona teatro della storica "Coppa Bernocchi"  ma che affrontate sulle due gambe assumono un impegno, per quel che mi riguarda, abbastanza significativo.

Trentapunto07 - altimetria
Sto bene  le gambe pure e quanto visualizzato sul gps e più che soddisfacente. Non faccio calcoli e non ce n'è nemmeno bisogno. Non è questa l'occasione per fare i fenomeni. Devo solo portare a casa quanto preventivato. Lavoro, casa, impegni e il fine settimana che è sempre troppo breve per permettermi il lusso di dover replicare quello che non sono riuscito a fare quando previsto.

E, quando sulla via del ritorno, la spia della riserva comincia a fare capolino decidere per  uno sconto sul numero di salite diventa la cosa più sensata da fare.

Perchè alla fine, una più o una meno, sono sempre 30 chilometri.

sette settimaneE a questo punto della preparazione è arrivato il momento per tirare un po' il fiato: sette giorni in libertà al termine del percorso di "crescita organica" (??????) ma che tradotto in chilometri non significa, comunque, un liberi tutti.

Sette settimane, 28 allenamenti di qualità e solo tre "failed" (due nelle ultime due uscite) segnati in agenda. Non mi posso lamentare. La testa c'è, le gambe pure, quello che manca è la velocità. Ma gli anni passano per tutti e tocca prenderne atto. 

Sono al giro di boa e l'obiettivo di primavera è sempre più vicino. Ma una domanda sorge spontanea: ci sarà una 42 da correre? 

Perchè anche in questo inverno i numeri dell'epidemia sono importanti e se, grazie ai vaccini, non siamo nella condizione di dodici mesi fa non c'è da stare allegri.

Io, anche se temo di rivedere un film già visto, continuo per la mia strada consapevole che in ogni caso non sarà tempo buttato via.

Del resto non sono io quello che deve prendere certe decisioni, le posso solo subire. 

come da tradizione - medio 14km
Dopo un anno di pausa ho ripreso con le (mie) buone abitudini e nonostante le poche ore di sonno poco dopo le dieci in strada a macinare chilometri. 

Il programma della giornata prevede 14km di medio ma considerato il livello di disaffezione a questa tipologia di allenamento riuscire a farne almeno una decina al ritmo desiderato sarebbe già da considerarsi un grande successo. 

Giusto un paio di chilometri di riscaldamento e al beep del Garmin si parte con il compitino. 

Sole, cielo terso e una temperatura che ricorda quelle di fine Febbraio. La città dorme ancora e le poche macchine in strada lo testimoniano mentre una volta arrivati al parco sembra invece, a giudicare dal numero di persone presenti, di aver spostato il calendario avanti di tre o quattro mesi.

Decido di non entrarci e opto per la ciclabile esterna che corre lungo il perimetro: metà su asfalto e metà su sterrato da ripetere 4 volte prima di imboccare la via del ritorno.

Piacevole il conforto di quanto visualizzato dal gps, un po' più veloce su asfalto, un po' più lento una volta abbandonato il bitume ma tutto sommato in linea con quanto richiesto dalla tabella.

E una volta archiviata la pratica e alzato il piede dall'acceleratore il resto dei chilometri sono solo una formalità.









Roma o Milano ?
Dopo 34 giorni dall'ultima fatica è già tempo di pensare alla prossima. Il countdown sul blog indica meno 118 per la maratona di Roma e 125 per quella di Milano. Alla fine tocca prendere una decisione perché a distanza di soli sette giorni pensare di correre due volte la distanza regina non credo sia, per come la vedo io, una possibilità da prendere in considerazione. Nel frattempo si parte con la preparazione. 

Solita e collaudata tabella cercando, diversamente da quanto fatto in estate, di fare il possibile per rispettare quanto indicato nel file pdf. 

Quattro uscite di qualità a settimana per un numero di chilometri via via crescente. Dalle salite ai lunghi passando dalle ripetute e i medi. 

Io ci riprovo...... pandemia permettendo. 

Novecentoquarantasette.02

E con gli undici.60 km di ieri si chiude l'ennesimo percorso di avvicinamento ad una quarantadue. Quattro mesi a macinare chilometri puntando soprattutto, come scritto ad inizio percorso, sulla quantità limitando la parte qualitativa alle sessioni di salite e ripetute da 400 e mille metri. 

Sedici settimane (più una di scarico) dovevano essere e sedici settimane sono quelle finite sul taccuino delle statistiche che vedono un totale di novecentoquarantasette chilometri per più di ottantasei ore passate in strada. Diversamente veloce ma, finalmente, con una continuità assente da ormai troppo tempo.

E ora i tre giorni più belli. Si ricaricano le pile e domenica si va a raccogliere quanto di buono si è seminato in questi mesi. 

O almeno ci si prova.

 

Ultimo lungo
....andato. Ora lo posso dire: il più è fatto anche se, volendo fare il precisino, non proprio da manuale. 

Come da. "tradizione" lultimo lungo doveva essere a 21 giorni invece mi sono ridotto a correrlo a due settimane dalla gara. Dovevano essere quattro e invece, per una serie di circostanze mi sono fermato a tre. Dovevano essere corsi a settimane alterne e invece gli ultimi due a distanza di soli otto giorni. 

Questo giro va così.  Ma come sempre cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno perché questo sarebbe il pettorale dell'edizione 2019 saltata per un infortunio che mi ha costretto ad interrompere la preparazione ai primi di settembre.

Gli anni passano e gli acciacchi (fortunatamente mai gravi)  ogni tanto si auto-invitano. Arrivare quindi a (quasi) terminare il percorso di avvicinamento ad una 42 senza doversi mai fermare, visti i precedenti, non è poi così scontato. 

Due settimane, ancora due settimane al piccolo trotto e poi finalmente sarà di nuovo VeniceMarathon. 

roadTo venicemarathon - doppio

La quarta domenica di Ottobre è sempre più vicina e io continuo ad avere più dubbi che certezze. 

La preparazione prosegue senza infamia e senza lode con Agosto, considerate le condizioni al contorno, chiuso più che dignitosamente: 230 chilometri di corsa, otto e mezzo in acqua e dopo oltre 5 anni mi sono pure concesso il lusso di una quarantina di km su due ruote. 

Ma è Settembre (pandemia permettendo, perchè, ricordiamocelo, davanti a Villa Pisani ci devono portare) il mese della verità, 30 giorni per capire cosa posso aspettarmi dai chilometri che separano Stra da Riva dei Sette Martiri.

Cominciano i lunghi e si prova ad incrementare anche il chilometraggio delle singole uscite oppure, in altrernativa, provare con il doppio recuperando la sera quello che per mancanza di tempo (leggi sveglia uccisa senza rimorsi) non viene fatto la mattina.

Ve l'ho già detto che odio correre la mattina ?  Eppure è da 4 anni che me lo faccio piacere: il difficile è scendere dal letto ma una volta in piedi il resto è tutto in discesa, vabbè si fa per dire.

Ah dimenticavo, sabato il primo lungo me lo sono tolto dai piedi.


Cesenatico

Finalmente vacanze. Niente di particolare giusto qualche giorno in Riviera per ricaricare le pile dopo mesi piuttosto pesanti.

E con una maratona da preparare vuoi non fare finta di essere uno sportivo anche al mare ?

Corsa prima di colazione e qualche bracciata in mare per dare un senso all'acquisto del gps multidisciplina, il tutto a controbilanciare qualche peccato di gola a tavola. Immancabile pennica in spiaggia sotto l'ombrellone prima di nuovi e goffi tentativi di sembrare persino un nuotatore. In pratica 'na faticaccia. 

In strada ad attendere i comodi del Garmin (leggi satelliti da agganciare) scambio quattro chiacchere con il portiere di notte dell'Hotel o meglio e lui che, curioso, mi pone alcune domande sulla distanza che avrei percorso. Al "dovrei farne 18, sto preparando una maratona" la faccia del mio interlocutore diventa tutto un programma. "Ho un amico che fa le maratone internazionali" intendendo probabilmente che va a farle in giro per il mondo. 

A quel punto cosa gli puoi dire ? Mancava solo che mi chiedesse se avessi fatto anche "Niu Iorc" e si sarebbe chiuso il cerchio perchè di solito per quelli che non corrono (ma anche tra quelli che corrono) è sempre un evergreen.
Curioso l'immaginario collettivo, In Italia, tra le 4 maratone più partecipate, tre si svolgono nelle città più belle del mondo e una ha il 5° tempo più veloce di sempre eppure c'è sempre l'amico che fa quelle internazionali.

Ma forse sono io che non capisco.

 

Salite brevi - preparazione maratona
Ci risiamo. Sedici settimane all'appuntamento con Riva dei Sette Martiri e quindi tocca cominciare a fare sul serio. O meglio tocca provarci. Perché i due mesi di sosta forzata hanno, ovviamente, lasciato il segno. 

Ma gli infortuni capitano ed io, in questo "campo", sono ormai diventato cintura nera. Inutile recriminare.  Ci si rimbocca le maniche e si ricomincia da capo.

La tabella indica il percorso  ma diversamente dal solito credo che questa volta toccherà fare buon viso a cattivo gioco  e lasciare molto spazio all'interpretazione (leggi sconti). Sedute dedicate alle variazioni di ritmo ad andatura meno esasperata (si fa per dire) e più spazio alla quantità, perchè parliamoci chiaro, in questo momento quello che manca sono i chilometri nelle gambe. Sono lento (molto più del solito) e, attualmente, a fatica arrivo a superare i 15km. Non mi serve di fare il fenomeno, mi serve solo continuità. Quindi spazio anche ai "lavori" ma con giudizio.

Non partecipo ad una gara da ottobre del 2019, non corro una maratona da 2 anni e mezzo ma non ne finisco una da 40 mesi (fate voi i conti) e la voglia di ricominciare (idoneità agonistica permettendo) è davvero tanta.

Ma a fine Ottobre si riuscirà a correre o, come successe lo scorso autunno, con la diminuzione delle temperature ci ritroveremo nuovamente "rinchiusi" in casa ? La campagna vaccinale procede spedita ma si riuscirà davvero a raggiungere la tanto agognata copertura che impedisca di rivedere il medesimo film ?

Perché partire davanti a Villa Pisani ha il suo fascino ma per poterlo fare a Stra bisogna pur arrivarci.

Vabbè per ora non pensiamoci e concentriamoci con la preparazione. 

Salite brevi: 12X150

sette su sette
Non ne sono del tutto convinto ma a questo punto comincio davvero a crederci. 

Due mesi. Tanto è passato dal problema alla gamba. Sessanta giorni, forse troppi  ma, con  due tentativi di ripartenza miseramente falliti in corso d'opera, mi sono dovuto adeguare. 

L'esperienza in fatto di infortuni me la sono guadagnata sul campo eppure sono riuscito lo stesso a complicarmi la vita. 

Sette su sette. Faccio fatica a ricordare a quando possa risalire l'ultima volta che è capitato. Senza forzare, senza fretta e aggiungendo un chilometro alla volta. 

Gli obiettivi autunnali sembrano ancora lontani ma in realtà non è che manchi poi così tanto.  E per il primo dei due rischio persino di essere già fuori tempo massimo.

Ancora una settimana a mettere chilometri sulle gambe e poi, se tutto va bene, posso pensare di riprendere in mano la mia  collaudata tabella  e incominciare  le sedici settimane che mi separano dalla 42 di fine ottobre. 

Sempre che poi, al rinnovo dell'idoneità agonistica scaduta a luglio del 2020, non ci siano sorprese.

roadTo....

Non che ci sperassi molto ma con l'ufficialità dello spostamento a Settembre della Maratona di Roma e il (quasi) sicuro spostamento in altra data anche per la maratona di casa tocca prendere una decisione: continuare come se nulla fosse a preparare una 42 o tornare ad anonime uscite dal chilometraggio ridotto ?

Sembrerà stupido ma dopo tutti questi mesi ritrovare la fatica nelle uscite di qualità e la soddisfazione nel completare quanto in programma l'ho trovato  molto appagante. In questi due mesi scarsi non è sempre andata come sperato, qualche lavoro (soprattutto medi) abortito in corso d'opera ma sostanzialmente posso ritenermi soddisfatto dei risultati ottenuti. Quattro uscite a settimana e un numero totale di chilometri in costante crescita. 

La testa c'è, le gambe pure. Perchè quindi non provare a continuare ? Alla fine non credo che sia fatica sprecata. 

E ormai da troppo tempo che non mi confronto con la distanza regina e quando sarà ci voglio arrivare nelle migliori condizioni. 

Con la maratona ho ancora un conto aperto, una "ferita" che non si è ancora rimarginata.