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Trentapunto07
E come da programma tocca incominciare ad alzare l'asticella incrementando chilometri e minuti, in parole povere è giunto il momento del primo dei quattro lunghi previsti.

Un appuntamento che, nonostante l'esperienza,  è ancora  fonte di preoccupazioni per una possibile, e nemmeno troppo remota, debacle.

Fa ancora freddo ma con le previsioni che danno  temperature gradevoli nel corso della mattinata posso anche  permettermi  un abbigliamento più leggero.

Sulla ciclopedanabile non c'è ancora traffico e gli incroci con altre persone intente nel medesimo "passarempo" si contano sulla punta delle dita.  Una quindicina di chilometri in un senso e altrettanti dopo il giro di boa sulla via di casa. Nel  mezzo tutte le salite-lle caratteristiche della  Valle Olona teatro della storica "Coppa Bernocchi"  ma che affrontate sulle due gambe assumono un impegno, per quel che mi riguarda, abbastanza significativo.

Trentapunto07 - altimetria
Sto bene  le gambe pure e quanto visualizzato sul gps e più che soddisfacente. Non faccio calcoli e non ce n'è nemmeno bisogno. Non è questa l'occasione per fare i fenomeni. Devo solo portare a casa quanto preventivato. Lavoro, casa, impegni e il fine settimana che è sempre troppo breve per permettermi il lusso di dover replicare quello che non sono riuscito a fare quando previsto.

E, quando sulla via del ritorno, la spia della riserva comincia a fare capolino decidere per  uno sconto sul numero di salite diventa la cosa più sensata da fare.

Perchè alla fine, una più o una meno, sono sempre 30 chilometri.

come da tradizione - medio 14km
Dopo un anno di pausa ho ripreso con le (mie) buone abitudini e nonostante le poche ore di sonno poco dopo le dieci in strada a macinare chilometri. 

Il programma della giornata prevede 14km di medio ma considerato il livello di disaffezione a questa tipologia di allenamento riuscire a farne almeno una decina al ritmo desiderato sarebbe già da considerarsi un grande successo. 

Giusto un paio di chilometri di riscaldamento e al beep del Garmin si parte con il compitino. 

Sole, cielo terso e una temperatura che ricorda quelle di fine Febbraio. La città dorme ancora e le poche macchine in strada lo testimoniano mentre una volta arrivati al parco sembra invece, a giudicare dal numero di persone presenti, di aver spostato il calendario avanti di tre o quattro mesi.

Decido di non entrarci e opto per la ciclabile esterna che corre lungo il perimetro: metà su asfalto e metà su sterrato da ripetere 4 volte prima di imboccare la via del ritorno.

Piacevole il conforto di quanto visualizzato dal gps, un po' più veloce su asfalto, un po' più lento una volta abbandonato il bitume ma tutto sommato in linea con quanto richiesto dalla tabella.

E una volta archiviata la pratica e alzato il piede dall'acceleratore il resto dei chilometri sono solo una formalità.









8x1000 #roadTo milanomarathon Sono al giro di boa. Due i mesi dall'inizio della preparazione e due quelli che ancora mancano all'appuntamento di primavera. 

Il bilancio ? Buono sino a metà gennaio, pessimo invece fino ai giorni della merla. Lavoro ed impegni extra e le uscite si sono ridotte al lumicino. Giusto il minimo sindacale. E non vi dico che fatica in questi giorni puntare la sveglia per scendere in strada alle 5 sapendo di dover affrontare un 8x1000. 

Tutto previsto. Quest'anno va così. Ci provo. Ci voglio provare lo stesso. Soprattutto ora che Giancarlo vorrebbe correrla, possibilmente in compagnia ma senza velleità. 

Eh già senza velleità. Come no. Come nel 2015 alla Roma-Ostia quando decisi di aiutarlo a chiuderla sotto i novanta. Ancora rido ogni volta che su twitter ci becchiamo su chi ha varcato prima la finish-line nonostante il video dimostri inequivocabilmente chi è arrivato davanti. 

Perché ne sono convinto. Finirà così. 

Amici-amici sino ai 42100 e poi volatona da 95 metri raschiando dal fondo del barile le ultime energie rimaste. 

Ma pur di riuscire a correrla con lui sono pronto anche a nuovi e sicuri battibecchi.

6x1000 Sole, temperatura da inizio marzo e nunero di macchine in giro tendente a zero. Impossibile restare a letto nonostante le poche ore di sonno.

Per me è diventata una tradizione che , nel limite del possibile, certo sempre di rispettare. 

Casa, parco e ritorno con un numero variabile di giri nel polmone verde adiacente al castello in funzione dell'obiettivo di giornata. Obiettivo che da tabella si traduce in un sei per mille con pari recupero.

Solito paio di chilometri per portare le gambe "in temperatura" prima di iniziare con il compito assegnato.

Una faticaccia. Stanco, lento e con un passo piuttosto pesante. La strada è ancora lunga e il risultato portato a casa ne è la riprova.

Bisogna prenderne atto ma il calendario, per ora, sta dalla mia parte.




5x1000 roadTo milanomarathon Ci siamo. Sedici settimane per arrivare a poter dire di essere pronto ad affrontare la mia trentaduesima maratona. 

Un desiderio più che altro. Perché tra metà febbraio e fine marzo impegni vari già in calendario potrebbero non essere compatibili con una preparazione che richiede un certo impegno. 

Niente roma-ostia, niente maratona della città eterna. Forse un paio di mezze in zona senza sbattimenti e, nel caso, la 42 di casa.

Nel frattempo tocca provarci. È tempo di riprendere le buone abitudini cercando di dare un po' di qualità ad uscite da troppo tempo piuttosto anonime. Salite, ripetute da 400, da 1000 e il medio. Una prima settimana decisamente intensa con risultati tutto sommato incoraggianti.

C'e da lavorare e anche parecchio perché tutto questo tempo passato a "batter la fiacca" non poteva non lasciare strascichi e io ne sono colpevolmente consapevole.

Nel frattempo ci provo e solo ai primi di marzo (infortuni permettendo) tirerò le somme e deciderò il da farsi.

Dovesse andare male non sarà comunque tempo perso.
Venicemarathon
Alla fine mi sono arreso all'evidenza e ho ceduto il mio pettorale. Anche questo anno la Venicemarathon si corre l'anno prossimo. 

E per una volta, fortunatamente, non si tratta di problemi fisici.

Tutto secondo i piani sino al rientro dalle ferie e poi lavoro, impegni e una stanchezza che, nonostante la pausa, non sono riuscito a lasciarmi alle spalle. La frequenza delle uscite che si dirada, il chilometraggio che al posto di aumentare diminuisce: inutile prendersi in giro. In questa maniera non si va da nessuna parte.

La maratona merita rispetto. Può capitare, ed è capitato, che vada male ma non la si può affrontare sapendo già a priori che, ad essere ottimisti, da Parco San Giuliano toccherà abbandonare ogni forma di velleità e iniziare qualcosa che non è ne epico, ne eroico.

Non sono il tipo. Sono sempre arrivato pronto all'appuntamento. Magari non per tentare il personale ma quanto basta per affrontare l'intera distanza.

E non sarebbe stato questo il caso.




Nuoto - acque libere
Non sono molte le occasioni per tornare in Sicilia. Difficile avere un numero sufficiente di giorni per poter coniugare vacanze e doveroso giro parenti. Lontani i tempi della scuola quando partivo a giugno e rientravo a fine Agosto. Ma al desiderio di mio padre di andare a rivedere i fratelli non me la sono sentita di dirgli di no.

Cinque giorni, toccata e fuga. 

Ricco il programma: corsa, granita, parenti, mare, parenti, granita, cannoli, parenti, granita. 

Facile, almeno sulla carta perché, nonostante la sveglia, il capitolo corsa non ha avuto un grande successo archiviato dopo una sola uscita. Intensa (7x1000) ma isolata. E allora per limitare i danni (leggi tavola) mi sono lanciato, si fa per dire, con il nuoto.

Mamma quanto è dura. Niente a che vedere, per quanto mi riguarda, con la sicurezza che ti può dare la vasca da 25 metri. Fatica, tanta fatica per coprire una distanza pari alla metà, a volte meno, di quella coperta abitualmente prima del lavoro.

Ma quanto è bello? Dire ora che potrei pensare di allargare i miei "orizzonti" sportivi sembra alquanto prematuro e soprattutto azzardato, ma almeno questo è uno sfizio che sono riuscito a togliermi.
Medio - roadto42
Erano mesi che non arrivavo a coprire questa distanza e se togliamo anche la mia unica gara competitiva di quest'anno per vedere in nunero di km simile tocca riportare il calendario ai primi di Gennaro e con ben altre temperature. 

Forse il peggio ce lo siamo lasciati alle spalle e ora, approfittando anche delle due settimane di chiusura, uscire a correre alle 7 non è più da considerarsi una missione impossibile. Le giornate si stanno accorciando e di conseguenza prima che il sole cominci a dare fastiodio il più delle volte sono già rientrato.

La preparazione è quasi al giro di boa e non avendo alcuna ambizione cronometrica mi sto concedendo qualche piccolo sconto. 
Il numero di chilometri settimanali si sta avvicinando al desiderato e, senza doversi esaltare troppo, il ritmo delle uscite mostra segni di miglioramento che fanno ben sperare.

Quello che purtroppo manca è la competizione. Qualche garetta per far girare le gambe farebbe davvero comodo. 

Ma questo è un altro discorso.

Medio - roadTo42k
E con un medio da 12 chilometri si conclude la quarta settimana di preparazione. Sedici i lavori previsti, quindici quelli portati a casa per un totale di (quasi) duecento chilometri. 

Discreta la velocità quando si tratta di spingere, non ancora sufficiente invece nella fase di recupero. 

Soddisfatto? Si. Considerato l'orario, il clima e la stanchezza che ormai è fedele compagna non mi posso lamentare. Ma lo dico sottovoce. 
Si sa mai

4x2000
Il programma per arrivare pronto a fine Ottobre è bello tosto e alla seconda settimana ci piazza un 4x2000 con recupero mille che non può non destare un filo di preoccupazione. 

La forma non è quella dei giorni migliori, la tenuta è ancora alquanto approssimativa e correre appena sveglio di certo non aiuta ma tocca provarci.

Non sono a casa (ancora per poche ore, sigh) e senza i riferimenti dei percorsi che conosco ormai come le mie tasche devo cercare di non farmi prendere la mano. Poche le macchine per la strada, molte di più le persone che hanno avuto la mia stessa idea. 

Il sole è ancora basso e la temperatura è quella perfetta per correre. Giusto un paio di chilometri per carburare, il passo impostato ad un ritmo che credo di potermi permettere e si comincia a spingere.

Duemilametri, meno di nove minuti eppure sembrano un'eternità. 

E se il primo, come sempre, vien via facile già dal secondo cominciano le visioni. Visioni che vengono amplificate in maniera esponenziale sull'ultima ripetizione quando decido di provare a stare al passo di un ragazzo (e sottolineo un ragazzo) che mi aveva superato durante la fase di recupero. 

Proprio una gran bella idea.
Salite corte
Ci siamo. Come da tradizione, o meglio come da tabella, con le salite corte comincia il lungo viaggio che dovrebbe portarmi a correre in laguna la maratona di fine Ottobre. Dovrebbe. 

Non ho usato il condizionale a caso perché ormai non riesco a dare niente per scontato. Con due sole gare all'attivo le premesse non sono delle migliori ma ci voglio provare con un unico obiettivo: essere presente a Villa Pisani e, contrariamente a Firenze, portarla a termine correndo, se non chiedo troppo, dal primo all'ultimo metro. Nessuna previsione in termine di tempi. Solo correrla. 

Il viaggio è bello tosto: più di sessanta uscite per un totale di un migliaio di chilometri e almeno la metà con la sveglia programmata per le 5. E per uno che odia nella maniera più assoluta correre di mattina è già una bella sfida.

Ma questa è una sfida che voglio vincere. 
16x400 roadTo MilanoMarathon
Non ci siamo, o meglio non va come desiderato. Una brutta influenza, una tosse che non mi vuole abbandonare e la sosta  di pochi giorni, nonostante l'antibiotico, arriva in doppia cifra.

Una settimana per arrivare ad una autonomia di chilometri che si possa definire tale e oggi, come da "tradizione" in strada alle 5 per provare a riassaporare il "piacere" delle ripetute.

SediciXquattrocento con pari recupero per provare a capire da che punto tocca ripartire. 

E la risposta ottenuta non differisce molto da quanto ipotizzato: tocca lavorare e molto.  Sono in debito di almeno un centinaio di chilometri, i ritmi di inizio sono di nuovo un lontano ricordo ma in qualche modo devo recuperare.

Il tempo a mia disposizione non è molto ma ce la si può fare..... Influenza  permettendo.   
#roadTo MilanoMarathon - dayone
Ci siamo. Metabolizzata la delusione di Firenze, tocca pensare al prossimo obiettivo. Una decina di giorni di meritato riposo per lo spirito e soprattutto per il fisico (leggi ginocchio) e con più di qualche semplice dubbio ho provato a riprendere il discorso interrotto anzitempo nel capoluogo toscano. 

Qualche uscita a passo libero per riacquistare un minimo di forma e testare la quota bandelletta (7km) prima di incominciare a fare sul serio con la prima di un percorso lungo sedici settimane. Un ricco menù che, nelle intenzioni, dovrebbe portarmi tirato a lucido a correre nuovamente la quarantadue di casa.

Dovrebbe. Perchè visto il precedente, non posso più dare niente per scontato. Io ci metterò del mio provando, compatibilmente con gli impegni, a rispettare quanto indicato in tabella e questa, al momento, è di sicuro l'unica certezza.

Giorno 1. Salite brevi, 12x150.
Buona la prima.
#roadTo - ultimo lungo
O meglio ci dovrei essere. Arrivato a questo punto il più è fatto. 
Ultimo lungo a venti giorni dalla distanza regina e ultima possibilità per saggiare lo stato di forma raggiunto.  

31km e spicci per un totale di  due ore e  quarantasei minuti sulle gambe. meglio del precedente ma non ancora come desiderato alla vigilia. 

Il percorso è piuttosto impegnativo e gli ultimi chilometri li ho sofferti un po più del preventivato ma contrariamente alla volta  precedente mi è sembrato piu un problema di "benzina".

Ma se da questi chilometri avrei dovuto ottenere delle risposte certe allora non ci siamo. I dubbi della vigilia sono rimasti tali e nonostante l'impegno di questi mesi il timore di non aver fatto abbastanza mi accompagnerà  per tutti i restanti  giorni.

Accontentiamoci
over trenta valle olona
A distanza di quindici giorni è  di nuovo tempo di provare ad allungare. Le settimane passano sempre più in fretta e cercare di portare a casa quanto preventivato comincia a diventare tassativo. 

Solita sveglia da sabato e prima delle otto in strada pronto a macinare chilometri sotto un cielo grigio che fortunatamente sembra tenere.

Senza troppa convinzione sul percorso da affrontare opto per quello più semplice pronto a cambiare idea in corso d'opera. 

Le gambe sembrano rispondere bene sin da subito e con il passare dei chilometri aumenta la convinzione di aver trovato il classico giorno in cui si può osare.

E allora non può che essere la ciclopedonabile della Valle Olona la destinazione dove passare il  successivo paio d'ore. 

Qualcuno in Mtb, diversi a camminare e a correre a soprattutto nessuna macchina a cui dover  prestare attenzione. 

Il ritmo non è quello dei giorni migliori ma è costante per buona parte del giro sino ai menosei quando un po' di stanchezza e gli strappi del percorso si fanno sentire. Ma il più è fatto è la consapevolezza di aver quasi archiviato anche il secondo appuntamento con una distanza impegnativa non può che essere ulteriore stimolo. 
  
Trentuno e sette in due e quarantasette.
A me piace
ventisei chilometri
Si comincia a fare sul serio. Non che sino adesso sia stata una passeggiata ma il primo lungo sancisce la fine della fase di crescita e l'inizio di quella di rifinitura come cita la tabella che sto seguendo. 

Il programma  ne prevede trenta che, con i ritmi che attualmente mi posso permettere, dovrebbero corrispondere a oltre due ore e mezza sulle gambe, 

Alla mia portata ? Forse, ma il "failed" del giovedì è più di un campanello d'allarme. Esclusa la ciclopedonabile della Valle Olona, che con i suoi strappi potrebbe lasciarmi "a piedi" ben prima del previsto, opto per il vecchio giro: dieci da una parte, dieci dall'altra e il resto a piacere. 

Trenta chilometri il desiderato,  sopra il venticinque il risultato minimo da portare a casa e poco dopo le sette si parte. 

La voglia c'è, le gambe pure e con il navigatore sui 5eSpicci passano minuti e chilometri senza troppa difficoltà. Difficoltà che si palesato solo dopo aver oltrepassato le due ore di corsa. 

Inutile insistere, la benzina sta per terminare e continuare in queste condizioni  sarebbe  controproducente: poco più di  ventisei chilometri in due ore e quindici. 

Questa è la realtà, tocca accontentarsi. 
day one - salite corte 12x150
Ci siamo, è ora di ricominciare con un nuovo percorso, l'ennesimo,  per arrivare tra sedici settimane  pronto ad affrontare, per  la trentaduesima volta, una  sfida lunga quarantadue chilometri. 

Il programma  originale prevedeva altro ma, grazie alla "sosta" protatta ben oltre a quanto auspicato,  è toccato fare i conti con la realtà.  Accantonato quindi l'appuntamento in laguna, si  torna, se tutto va bene, nel granducato.

Quattro mesi a macinare chilometri che, come da tradizione, iniziano con le salite corte. 

Sveglia puntata alle sette e con un clima apparentemente sopportabile in strada direzione ciclopedonabile. L'afa si fa prepotentemente sentire già dai primi minuti ma fortunatamente l'ombra mi accompagna per tutto il percorso. 

Le gambe, dopo qualche mugugno iniziale,  rispondono positivamente anche se tocca riconoscere che i ritmi non sono paragonabili a   quelli delle precedenti occasioni, ma il tempo non manca e con un po' di pazienza arriveranno anche i progressi. 

Intanto corro e questo è già un successo.


#RoadTo #milanomarathon
Metà percorso. Sembra ieri ma sono gia due mesi che macino chilometri. Un paio di lavori saltati a piedi pari, un paio abortiti miseramente prima del termine ma nel complesso non mi posso di certo lamentare. 

Ma ora tocca alzare l'asticella. O almeno ci si prova iniziando con il "lavoro" che temo di più, quello che mi porta a stare più di due ore sulle gambe e che, di solito, nemmeno ai tre quarti di quanto preventivato ho la certezza di portare a termine

Sole, temperatura  da febbraio inoltrato e poco prima delle dieci in strada direzione ciclopedonabile che, come tutte le domeniche, è ben frequentata. 

Non ho obiettivi particolari se non quello di finire quanto in programma ma la risposta delle gambe già dai primi chilometri è di buon auspicio. Il percorso è piacevole e da quando ho inserito tutte le salite che incontro  (e che mi costringono ovviamente ad abbandonare la ciclabile) e anche bello tosto. Eppure stavolta non è come le altre volte. 

Niente di eclatante ma senza essere impiccato riesco a tenere delle buone medie. E anche le salite non lasciano gli stessi strascichi delle precedenti occasioni. Una volta finite riesco a riprendere lo stesso passo abbandonato qualche centinaio di metri prima.

I chilometri passano ma sorprendentemente  la storia non cambia seguendo lo stesso canovaccio anche sulla via del ritorno. Difficile da immaginare alla vigilia ma faccio davvero fatica a ricordare negli ultimi 3 anni un lungo paragonabile a quello portato a casa stamattina. 

Quello che temo è che si tratti solo di un fuoco di paglia, un giorno particolarmente "fortunato"  con un paio di gambe eccezionalmente ispirate.

Ma per avere delle risposte non resta che aspettare il prossimo.
5x2000 roadTo Milano Marathon
Dopo un inizio un po' zoppicante  dove in piu di una occasione ho terminato anzitempo il "lavoro" in programma, la preparazione verso l'appuntamento di Aprile sembra incanalarsi  verso i giusti binari. 

Le feste, arrivate al momento giusto, mi hanno permesso di recuperare forma e la continuità che all'inizio sembrava essere alquanto deficitaria. 

Tutto risolto ? Ovviamente no. Perché alla fine le due uscite da fare in settimana per un motivo o per un altro finiscono sempre per essere svolte quando la maggior parte dei miei concittadini ha le gambe sotto la tavola e spesso più che il fisico quella che non ne vuole sapere di collaborare è invece la testa. 

Con l'esperienza accumulata so che non dovrei farlo ma è un attimo esaltarsi per delle ripetute portate brillantemente a casa. 

Il difficile deve ancora arrivare ma io intanto mi godo sto 5x2000.
#roadTo30 - salite corte
E con le prime salite corte (12x150) inizia un nuovo percorso lungo sedici settimane. Sedici settimane per arrivare in autunno tirato a lucido ed indossare al termine di quarantaduemila e centonovantacinque metri la trentesima medaglia.

La voglia, nonostante tutti questi anni, non manca. Le condizioni climatiche un po' meno. Ogni anno è sempre peggio. 

Non mi faccio illusioni. Se continua così per il primo mese sarà difficile rispettare il programma alla lettera. Due sole alternative: mattina presto, o sera tardi, ma proprio tardi. Tocca solo convincere le gambe.