Ci ho preso gusto. E dopo il piramidale di settimana scorsa con l'autopromozione nel gruppo dei più veloci (ovviamente ultimo in tutte le serie) di nuovo con lo stesso gruppo.
Programma di questo mercoledi: 5x800 con recupero da fermo da 2 minuti.
Dura, anzi durissima e ovviamente di nuovo ultimo e distanziato di una decina di secondi alla fine di ogni serie, ma stimolante come non mai. Perchè questa fase in perfetto stile Kezzenger (leggi chilometri a caso) può andare avanti al massimo per un altro paio di settimane, poi tocca tornare a fare sul serio.
Tre chilometri al piccolo trotto, una decina di minuti di stretching e una volta divisi in gruppi a girare intorno all'Arena per lo svolgimento del compito assegnato. Compito che nonostante i dubbi per il ritmo a cui ci viene chiesto di correre le serie, riesco a portare a casa non senza qualche difficoltà .
Ma difficoltà o non difficoltà anche questo è archiviato con viva e vibrante soddisfazione.
Virgin Active Urban Obstacle Race:
il Parco Experience si è trasformato in una grande palestra a cielo
aperto per la prima corsa dedicata all’allenamento funzionale
Oltre 900
partecipanti hanno affollato l’ex area EXPO per vivere un’esperienza
unica, superando gli ostacoli con l’incitamento della leggenda del rugby
Andrea Lo Cicero
il Grid allo start_credit LaPressE
Milano, 27 maggio – È stato un
pomeriggio esaltante per i 913 iscritti alla prima edizione della
Virgin Active Urban Obstacle Race, la nuova obstacle race organizzata da
RCS Sport - RCS Active Team in collaborazione con Virgin Active. Il Parco EXPERIENCE di Milano (area ex Expo) si
è infatti trasformato in una grande palestra a cielo aperto ed è stata
la location perfetta per esaltare l’impegno di tanti partecipanti
accorsi per cimentarsi nei 7 Km della prima corsa a ostacoli incentrata sugli allenamenti funzionali.
Le partenze,
organizzate in piccoli gruppi, sono iniziate alle ore 14, sotto un sole
già estivo che ha aggiunto un ulteriore coefficiente di difficoltà alla
gara, mettendo a dura prova anche i più allenati. Coinvolgente è stato Ringo che, con il suo dj set di Virgin Radio,
media partner dell’evento, ha scaldato l’atmosfera e caricato di
entusiasmo i partecipanti prima dello start. Grande accoglienza per Andrea Lo Cicero,
leggenda del rugby italiano e testimonial dell’evento, che ha
partecipato alla corsa trasmettendo la sua grinta a tutti i
partecipanti.
“Era da tanto che non mi divertivo così, c’era una bella atmosfera e tanta gente entusiasta e ben allenata” - ha dichiarato Andrea Lo Cicero – “Per
fortuna mi sono preparato bene con l’allenamento funzionale, chiudendo
la gara in 41’16 e siglando la miglior performance dell’ultimo periodo.
Questo tipo di preparazione è decisamente efficace e oggi era necessaria
una buona preparazione per superare tutti gli ostacoli. Oggi ho
ritrovato la grinta e l’entusiasmo delle tante partite disputate durante
la mia carriera e tanta voglia di stare insieme ”.
Dodici gli ostacoli posizionati
lungo il percorso, tutto snodato all’interno del Parco Experience con
partenza e arrivo all’inizio del Decumano. Fino al chilometro 3
si è corso nella parte sud, con un suggestivo passaggio all’interno
dell’Open Air Theatre. La seconda parte dell’evento si è poi sviluppata
nell’area superiore del parco – nello spazio attiguo all’ingresso
Roserio fino all’Albero della Vita - per poi attraversare l’imponente
Palazzo Italia. Da qui, percorrendo il Cardo e gli ultimi due chilometri
intorno al Children Park di Cascina Triulza, i partecipanti hanno
iniziato a rientrare verso il traguardo.
In questa nuova obstacle race è stata interessante e diversa la partenza caratterizzata dal warm-up Grid, la piattaforma per allenamento funzionale esclusiva dei villaggi fitness Virgin Active. I
partecipanti, disposti ciascuno in un quadrato della “griglia”, hanno
dovuto compiere particolari esercizi sia utilizzando attrezzi che a
corpo libero. Finita la serie di esercizi i runner sono partiti per affrontare i 7 km.
Il Grid è stato, inoltre, protagonista anche del penalty. Di fianco ad
alcuni ostacoli è stato allestito un Grid di dimensioni ridotte dove,
chi non riusciva a superarli, era costretto a ripetere per ben dieci
volte un esercizio di penalità dello Zuu che si chiama Donkey Kicks.
Tra gli esercizi-ostacoli più apprezzati e impegnativi certamente il Monkey Bar, la scala a pioli posizionata orizzontalmente lungo il percorso. Qui forza e agilità sono stati necessari per superarla / i New Jersey Equilibrium utilizzati per salirvi e restare in equilibrio / il Gate Merlata
che con i suoi numerosissimi gradini ha messo duramente alla prova i
partecipanti costretti a portare salendo anche in spalla un peso
notevole / il Military Course, il percorso di pneumatici in stile militare / il Palazzo Italia, uno dei simboli di Expo, che è stato attraversato dai runner / il Plyobox Grid, formato da piattaforme su cui si balza a tre altezze diverse, attrezzo usato nel mondo del functional training / Hero Half Pipe con la sua rampa “simil skate” da scavalcare.
“La Virgin Active Urban Obstacle
Race è stata una scommessa vincente. Ritenevamo che ci fosse spazio per
organizzare una obstacle race diversa dalle altre e che si svolgesse in
una grande città e abbiamo avuto ragione” - ha dichiarato Andrea Trabuio, responsabile area Mass Event di RCS Sport – “Milano
ci ha accolto alla grande e ha capito lo spirito di questo evento dove
contano la performance e l’allenamento, ma soprattutto sfidare se stessi
e i propri limiti. Un ringraziamento d’obbligo va alle istituzioni e a
tutti gli sponsor, Virgin Active in primis, che ci hanno creduto e hanno
contribuito al successo dell’evento”.
“Eravamo certi
che i tanti appassionati di training funzionale avrebbero risposto in
modo cosi positivo alla prima Virgin Active Urban Obstacle Race” – ha commentato Luca Valotta, Presidente Virgin Active Continental Europe – “E’
stata una vera festa, un momento in cui abbiamo celebrato i valori
positivi legati al fitness e al benessere che da sempre
contraddistinguono Virgin Active”.
I tre più forti runner sono stati: Marcello Brunetti con il tempo di 29’54’’, Giuseppe Malandrino con 30’29’’ e Gabriele Mansuino che ha chiuso la gara in 30’41’’. Le donne prime a tagliare il traguardo sono state invece, Rosanna Volpe con il tempo di 34’46’’, Giorgia Dalla Venezia seconda con il tempo di 35’49” e terza Giulia Rotondi con 38’43”.
La maggior parte degli iscritti è arrivata, naturalmente, dalla
Lombardia ma in tanti anche da Piemonte, Veneto, Emilia Romagna,
Toscana, Campania e Umbria. Il partecipante più anziano è stato Angelo Manicotti con 68 anni di età mentre la donna più adulta è stata Elvira Andretta di 58 anni. Il più giovane runner è stato Filippo Maria Campana di 19 anni mentre la ragazza più giovane, Ludovica Putame con i suoi 17 anni.
La Virgin Active Urban Obstacle Race è stata realizzata in
collaborazione con Arexpo e Parco Experience Milano, oltre ad essere
patrocinata da Regione Lombardia e Comune di Milano. Official
Sponsor: AMWAY - RIO MARE // Technical supplier: TECHNOGYM // Acqua
ufficiale: LEVISSIMA – Supplier: GILLETTE - FITBIT// Media Partner:
VIRGIN RADIO – LA GAZZETTA DELLO SPORT.
Quando posso cerco di non perdermi l'uscita di gruppo con i ragazzi di runbase. Un appuntamento settimanale che mi permette di uscire dalla monotonia degli allenamenti in solitaria e in questo periodo di dolce far niente (leggi nessuna tabella da seguire) diventa anche l'occasione buona per fare qualche lavoro "di categoria".
La temperatura consiglierebbe ben altro modo per impegnare il tempo ma questo passa il convento e tocca adattarsi.
Riscaldamento degno di tale nome, una decina di minuti di stretching e una volta divisi in gruppi per ritmo da tenere pronti per 7 giri dell'Arena con recupero 400.
Scartato a priori il gruppo dei più veloci mi accaso con il secondo da un più tranquillo 4e30/km con la certezza che, molto probabilemte, non terremo il ritmo prefissato nemmeno per la prima delle sette ripetute.
E sempre la stessa storia. Buoni i propositi, pessimi i risultati.
Il gruppo più veloce finirà sicuramente per correre le serie assestandosi sui 3e30 e il nostro, nella migliore delle ipotesi, sui 4'/km.
Niente di più sbagliato perchè, nonostante il caldo, sembra la classica serata di grazia con il garmin a visualizzare ritmi che avevo dimenticato di poter tenere.
Dove si firma per uscite del genere ?
Faccio fatica a ricordare a quando risale l'ultima volta di 3 eventi così ravvicinati (3° gara in quindici giorni) ma quando a febbraio hanno proposto l'iscrizione alla competitiva a 5 euro non ho saputo dire di no perchè, se ancora non si fosse capito, correre a Milano mi piace.
La gara organizzata dal Politecnico con la collaborazione di adidas si prefigge di creare, con quanto raccolto da iscrizioni e sponsorizzazioni, delle borse di studio per gli studenti piu meritevoli delle facoltà di Ingegneria, Architettura e Design.
Il percorso con partenza dal Campus Bovisa La Masa e arrivo in Piazza Leonardo da Vinci, tocca riconoscerlo, è piuttosto anonimo ma con pochissime curve, un sottopasso e un cavalcavia (nemmeno troppo impegnativo) nei primi duemila metri rientra di diritto nella categoria "se è giornata, ci scappa il PB".
Ottomila gli iscritti con solo 500 pettorali riservati alla dieci agonistica non possono lasciare dubbi sulla natura dell'evento: "una festa". Buona la logistica, buona l'organizzazione, fantastica la giornata a livello meteo (un po' calda ma dopo i 12° della wings....) e tanta la voglia di provarci perchè, inutile negarlo, il desiderio di scendere sotto i quaranta non si è ancora assopito.
Nove trenta e 07 e si parte. I piu veloci sfilano via e in poche centinaia di metri hanno già un discreto margine. Io non ci provo nemmeno e, come al solito, devo solo preoccuparmi di non strafare anche se il 3e51 visualizzato dal Garmin al passaggio dei mille non lascia presagire niente di buono. Tocca darsi una calmata anche se non è cosa facile. Ho voglia di spingere e credo di potermelo permettere ma non ho idea di quanto e per quanto si possa osare.
Provo a ricalibrare il "navigaore" su valori più consoni ma non mi riesce. Non ho riferimenti e quelli che mi precedono non sono di grande aiuto. Non un mille uguale all'altro. Al giro di boa una manciata sopra i venti e la sensazione di poter continuare a spingere almeno per un altro po'. Sensazione che viene confermata ad ogni cartello chilometrico.
Non manca più molto e anche se la stanchezza comincia a farsi sentire cerco di resistere. Arrivato a questo punto sarebbe un peccato togliere il piede dall'acceleratore. Ho già realizzato che il muro non potrà essere infranto ma a naso dovrebbe comunque essere un signor risultato.
Ultimi metri, il tentativo di sprint con chi mi precede miseramente fallito e il display sdam ad indicare un abbondantissimo under 41' che a memoria non realizzavo da almeno un paio d'anni.
Se non è "missione compiuta" poco ci manca.
Grande successo a Bibione per la prima tappa della Fisherman’s Friend StrongmanRun in versione Night Sprint
Oltre 2000 strogmanrunner hanno
partecipato alla prima edizione in notturna della obstacle race più
famosa d’Italia. Con loro anche Gigi Mastrangelo, leggenda del volley
italiano e Ambassador della Night Sprint. Il secondo appuntamento sarà a
Rovereto il 16 settembre con The Original.
Un percorso di 10 km totali molto diverso rispetto al 2016 che si è snodato maggiormente all’interno della cittÃ
con partenza e arrivo in via Orsa Maggiore dove è stato allestito anche
il Villaggio della corsa che ha ospitato il Mask Contest, organizzato
per premiare i migliori costumi indossati dai partecipanti.
Un tracciato di corsa diviso in 3,5 km
sull’asfalto, ai 2,4 di sterrato, fino alla parte più attesa quella in
spiaggia e in mare, limitata per motivi di sicurezza alle acque basse,
lunga poco meno di 1 km. Spettacolari invece gli 8 ostacoli superati e
il tutto è stato perfettamente illuminato permettendo così di correre
in totale sicurezza. Tra quelli più temuti e apprezzati sono stati il
4° Dacia Duster, con i container brandizzati della casa automobilistica, il
5° Named Energy Rush, il
7° Psychedelic Forest da attraversare al buio e l’8° dall’evocativo nome di
Hero Salvation con la divertente novità dello scivolo introdotto per la prima volta a Bibione.
Nato nel 2007 in Germania, questo format è senza dubbio quello che offre
ai runner un’esperienza unica. Oltre a muscoli allenati, fatica, sudore
e ostacoli impegnativi, gli strongman possono presentarsi se vogliono
al via travestiti nei modi più bizzarri per vivere una giornata
entusiasmante in cui l’importante non è solo vincere ma partecipare.
In Italia la Fisherman’s Friend StrongmanRun
ha coinvolto negli anni un totale di circa 56.000 partecipanti, con un
picco di 7500 iscritti complessivi nelle tre tappe del 2016
. Anche per quest’anno
ActionAid ha confermato il suo impegno come Charity Partner ufficiale
della Fisherman's Friend StrongmanRun. Per il terzo anno consecutivo,
infatti, ActionAid è presente agli eventi con i suoi testimonial e gli
attivisti per sensibilizzare i partecipanti alla gara e gli spettatori
sui temi della lotta alla povertà e dell’ingiustizia sociale.
In fase di iscrizione alla corsa, ogni partecipante ha potuto v$olontariamente donare 1 euro per “Operazione Fame”: la campagna di ActionAid per il diritto al cibo, che vuole contribuire a cancellare le cause della fame nel mondo.
Secondo e ultimo appuntamento del 2017 a Rovereto il 16 settembre con la tappa “The Original” da 20 km.
Non so quanto normale possa essere puntare la sveglia ad un orario improponibile, uscire di casa quando per molti è il momento di rientrare e arrivare giusto in tempo per il primo AV, essere alle otto in "scusa, come se cahiama 'sta piazza ?" (Santa Croce per il resto dell'umanità ), correre dieci chilometri e alle tredici già sulla via del ritorno.
A volte ci penso e mi chiedo se non sia il caso di cercare uno davvero bravo. Poi però quando alle dieci si torna ad essere protagonisti in una delle città piu belle del mondo la risposta (a patto di trovare i biglietti del treno a prezzi ragionevoli) non può che essere "si, ne vale la pena".
Dieci chilometri su un percorso che, dopo qualche aggiustamento, ha finalmente raggiunto la quadra senza, per una volta, l'assillo del cronometro.
È un rischio e sono consapevole che me ne pentirò amaramente ma almeno, se tengo, ho la scusa per provare ritmi che credo di aver dimenticato di avere.
Nove e cinquanta lo start per i MaratonAbili, e alle dieci il nostro. La posizione è buona e fin da subito siamo a ritmo gara. Giusto un migliaio di metri e comincia la lunga salita che porta a Piazzale Michelangelo con la vista sulla città che da sola ripaga della fatica per raggiungerlo.
Tre chilometri non troppo impegnativi ma che alla fine, per chi non ci è abituato, si fanno sentire. Il passo, ovviamente, ne risente ma, una volta scollinato, si recupera con gli interessi quanto perso nella prima parte.
Il più è fatto e non resta che attraversare il salotto buono della città . Porta Romana, Palazzo Pitti e il passaggio su Ponte Vecchio sotto lo sguardo curioso dei turisti che timidamente ci incoraggiano.
I soci continuano a spingere e io tengo botta. Il ritmo è sotto i 4e10 ed è piacevole rendersi conto di non fare nemmeno troppa fatica a tenerlo.
Un ultimo sforzo e anche questa Ten va in archivio: Battistero, periplo del Duomo, Via dei Calzaiuoli e la volata finale con un crono finale abbondantenente sotto i quarantatre. E per una domenica che doveva essere all'insegna del "godiamoci la festa" questo, per quel che mi riguarda, è un crono di tutto rispetto.
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